08/06/08

Le pagelle del Mamo

Alethio:

che dire di Alessio, è uno dei miei fratelli. Schivo, riservato, restio alla luce dei reiflettori (so benissimo che queste mie esternazioni pubbliche ti imbarazzano), ma nel contempo estroverso, folle, coraggioso e sempre sincero.
Sei un portiere (poveretta tua madre, un solo figlio e pure portiere!) e da buon GK sei una cosa a parte. Ci siamo conosciuti nel 95 quando mi riaffacciai alla pallamano. Venivi dalla scuola di Solazzi & C., ed eri maledettamente reattivo, istintivo, efficace. Per anni ci siamo rivaleggiati con estrema lealtà e se col tempo qualcosa sono migliorato è anche e soprattutto grazie a te. In campo, fuori... non ti sei mai risparmiato. Ricordo un fine partita a Padova quando perdemmo con un rigore a tre secondi dalla fine (ci costò la promozione) mentre mi consolavi. Oppure al Gavagnin, in un periodo in cui non stavo un cazzo bene. Ci sono cose delle quali non voglio parlare ma che hanno lasciato il segno, anzi, un solco... e lì dentro mi coccolo i nostri ricordi più intensi, ah se ne abbiamo! (dp)
I rigori sono sempre stati il tuo valore aggiunto alla squadra. Ho sempre ammirato (e mai sono riuscito ad imitare) la tua scellerata fuga sui quattro metri al momento del fischio. Cazzo se ne hai presi nella tua carriera.
Due anni fa, mentre ero nel mio periodo mistico-patavino, hai preso per mano ciò che era rimasto della nostra storia pallamanistica e con sacrificio (ricordi quella partita zoppicante?) e determinazione hai portato rapidamente a compimento l'anno triste dell'umiliante ripartenza da "zero". E quell'anno a Dossobuono hai lasciato buona parte di ciò che eri. Quel ginocchio ballerino non dava segni di una definitiva guarigione ma beffardo ti ricordava continuamente che la bell'epoque era passata. Non ti sei più ripreso, lo sappiamo benissimo... hai dato tutto e hai avuto indietro meno di quanto meritassi.
Ma non te la sei certo legata al dito l'hai presa con filosofia... ovvio, chi meglio di te poteva farlo!
Averti con me in partita mi ha sempre dato una marcia in più ed è per questo che il tuo ritiro, anche se annunciato, ha avuto pesanti ripercussioni sul mio animo, già fragile di suo.
Quest'anno ti sei fatto il mazzo come sempre, anche quando eri invisibile a molti occhi. Tu c'eri ed io godevo come un riccio a trovarti in allenamento, a vederti, ahimè, in tribuna in quell'angolo che è diventato tuo di diritto.
A parer mio avresti ancora da dire la tua, come potevi farlo quest'anno ma richiederebbe uno sforzo anche mentale troppo faticoso per uno che ha esordito quando ancora si giocava all'aperto.
Tante, troppe cose mi passano per la testa, dai nostri caffè alle cicche dopo la partita, dalle trasferte zagrebine al mitico Torneo del Garda... ah, il torneo... la tua creatura! Un giorno ritornerà, ne sono certo, fosse anche tra vent'anni ma lo organizzeremo ancora e stavolta non sarai da solo (anche se solo non eri, ricordiamoci Onghi e Chiara). Che figata quel torneo, gnocca, sole, birra, pallamano, serate... c'era proprio tutto!!!
Infine è giunto "handballpearà", ultima tua creatura, "violata" ormai da migliaia di utenti sparsi per tutto il mondo. In futuro saremo ancora assieme a commentare le imprese di giovanotti che altro non dovranno fare se non cancellare, superandole, le nostre imprese.
Ma come te ce ne sono pochi in giro, come amico e come giocatore, perchè per fare il portiere ci vuole coraggio, estro, follia, istinto... anche se una buona tecnica e 190 cm non guasterebbero!!!

1 commento:

  1. fa piacere leggere questi "appunti di viaggio". Sono le cose che rendono nobile lo sport. Un saluto ad entrambi bravo daniele

    RispondiElimina