Se è vero che lo scettro di MERDA umana è saldamente nelle mani del Fecio, è altresì vero che il titolo di P.D.M. (pezzo di merda) appartiene da molti anni a Jesper.

L’abbiamo conosciuto una decina di anni fa quando, appena sbarcato a Verona con un bimbo appena nato, aveva cercato (come molti in passato) di crearsi delle amicizie attraverso la pallamano.

Ha fatto la “fortuna” del nostro gruppo, come prima di lui Nuccio, Osama, Leo e poi Peter, ecc…

Il detto (che in realtà è una dotta citazione) “c’è del marcio in Danimarca” è quanto mai veritiera e dimostrata dalla filosofia Nielseniana. Un uomo che ti piscia addosso in doccia, che sboroneggia con disinvoltura, che non ha paura di dire all’ex allenatore “cazzo, sei una delle persone più di merda che abbia mai conosciuto… veramente” , un uomo tuttavia sensibile (strano ma vero), pieno di contraddizioni e disarmanti momenti di umanità (ha ha ha ha …), ma qui entriamo nel privato.

Lui che era sempre in contropiede… ma non perché fosse veloce, chiarisco, il fatto è che partiva sempre quando il giocatore avversario stava andando al tiro, con forte anticipo, creando di fatto due possibili scenari: o una facile prima fase, o un buco colossale in difesa che puntualmente gli avversari sfruttavano.

In allenamento era un pericolo perché quel PDM, quando meno te l’aspettavi, ad esempio mentre l’allenatore spiegava qualcosa, all’improvviso scagliava delle padelle assurde che solo per miracolo non prendevano qualcuno. Eppure era bello fermarsi a fine allenamento per giocarsi una birra ai rigori.

C’è chi sceglie di non giocare più e chi è obbligato a smettere. Fortunati i primi.

Siamo con te.

Mamo